Approfondimenti
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lunedì 21 marzo 2016
Perché ho scelto proprio il Medioevo? Ve lo spiego
La domanda che molti mi hanno sempre posto sul mio libro è stata: ma perché hai scelto come ambientazione del romanzo proprio un periodo così brutto come il Medioevo?
Intanto ribadisco di nuovo che il romanzo è storico, e non di fantascienza, quindi nella storia non ci sono creature paranormali, che volano, con poteri magici, ma i protagonisti e personaggi secondari sono esseri umani senza poteri particolari (a meno che una forza straordinaria possa esser giudicata come potere soprannaturale, e forse un pò lo è).
PERIODO BRUTTO
Per poter rispondere invece alla domanda dovrei prima capire cosa si intende per brutto.
C'è chi, al pensare ad un periodo in cui mancava nelle case l'acqua corrente e i riscaldamenti come li conosciamo oggi (il fuoco riscaldava solo una stanza), dove si doveva cacciare il cibo e non lo si trovava al supermercato, dove l'aspettativa di vita non era delle migliori, e dove inoltre scoppiavano spesso epidemie e guerre, non ci sia niente di bello da ricordare.
Però se ora rivolgessimo per un attimo lo sguardo verso una delle tantissime altre nazioni del mondo coinvolte in guerre oppure nazioni semplicemente povere, scopriremmo che il Medioevo forse non ci ha mai lasciato.
Le nuove conoscenze ci hanno portato tante comodità che i nostri antichi neanche si sognavano, con assieme però anche aspetti negativi come inquinamenti di suolo e alimenti non proprio sani che è una conseguenza da parte di chi produce, dell'aver pensato al guadagno anziché principalmente alla qualità della vita.
Ogni periodo ha semplicemente le sue caratteristiche, che sono positive o negative anche in base a cosa lo paragoniamo. Certo direte, la non presenza di norme di igiene di base porta allo sviluppo di epidemie e quindi, morte. Però nel lungo periodo Medievale inquadrato dagli studiosi in una intervallo di mille anni, molte cose sono cambiate, e tante di nuove sono giunte, come di altre che non conoscevamo sono state scoperte.
Tra gli articoli che ho scritto in questo blog, ce n'è uno "L'igiene nel Medioevo", scritto pensando al fatto che molti di noi sono soliti pensare che nessuno si lavasse e fosse sempre puzzolente e pieno di batteri di qualunque tipo sparso per il corpo. Invece non era così.
Anche sul rapporto dei genitori con i figli ci sono idee errate: si pensa che questi venissero trattati male, cresciuti con non curanza della loro salute, ma invece alla loro nascita si faceva di tutto per evitare la loro morte, frequente a quei tempi, dandoli nei primi mesi ad allevatrici che se ne occupassero come fossero delle mamme, per poi tornare dai loro genitori.
Si viveva a diretto contatto con la natura e se si avessero avute tutte le conoscenze di oggi nel campo della medicina ad esempio, avrebbero vissuto veramente bene. Poi le loro conoscenze erano sviluppate per l'epoca, anche se spesso i metodi erano rozzi ( "La Medicina e la Chirurgia nel Medioevo" ) ma spesso salvavano la vita. Come accadeva ad esempio nell'antico Egitto dove costruivano già delle protesi per gli arti amputati a causa di malattie o incidenti, e dove gli operati non morivano, anzi, continuavano a vivere.
Come detto poco fa, vivevano a diretto contatto della natura, ed oggi sarebbe il paradiso di tutti coloro che odiano la tecnologia. Si usavano infusi ed erbe per curare malattie (come puoi leggere nell'articolo linkato sopra sulla medicina e chirurgia nel Medioevo), una sorta di origine dell'erboristeria moderna, delle tecniche antiche che ancora oggi sarebbero utili ed efficaci.
Ma non ho ancora risposto alla domanda:
PERCHE' HO SCELTO IL MEDIOEVO?
Sembra strano ma sono partito dalla guerra, dalla lotta corpo a corpo, dal sangue, dalle uccisioni per scrivere questo libro. Può sembrare una crudeltà, ma non penso sia proprio così.
Anche se c'erano armi tendenzialmente potenti e pericolose come le balestre che scagliavano frecce appuntite a grande velocità infilzando i nemici, quelle armi non sono paragonabili a quelle odierne dove il contatto con il nemico, ormai, non c'è più.
Oggi un aereo sorvola di chilometri una città, sgancia una o più bombe, e poi fugge via. Si uccide forse il nemico, ma anche tanti innocenti. Non c'è il contatto uomo contro uomo, i nemici non si fissano più in faccia, non si può percepire la paura del nemico e quindi avere pietà per lui e, forse, rinunciare ad ucciderlo. Si uccide a tradimento, si uccide a distanza, sono guerre.. "finte". Si effettua un rapimento e si vede il giustiziato circondato da centinaia di aguzzini mascherati che sono chissà dove, che non possono esser affrontati, che sono irraggiungibili. Anche se le motivazioni possono ricalcare quelle che hanno da sempre portato l'uomo ad uccidere e conquistare (come il pretesto della religione) c'è un qualcosa di diverso della guerra antica con quella odierna.
L'oppressione e la paura trasmessa dalla religione che ricordava come ogni pestilenza fosse causa della condotta scorretta dei fedeli agli occhi di Dio era un lavoro mentale macabro, ingiusto e sadico, che teneva il popolo sottomesso, impaurito e timoroso dell'Onnipotente.
RIBELLIONE
Da qui sono partito per seguire la strada della ribellione, della lotta contro i potenti, contro gli imperatori assassini e crudeli: il popolo che, stufo di subire, reagisce perché non ha nulla da perdere. Già, nulla da perdere.
Oggi ci lamentiamo del nostro governo ma non ci ribelliamo come vorremmo, perché l'esplosione di una guerra civile, come abbiamo visto e continuiamo purtroppo a vedere in Siria, porterebbe alla distruzione di tutto, al taglio di viveri, al non avere più quella vita quotidiana monotona ma tutto sommato sicura che ci garantisce ogni giorno il cibo, l'acqua, la corrente, i servizi, internet, serate con gli amici, uscite in auto e tanto altro. Una rivolta vera non guarda a cosa si perderà, ma a cosa si potrà guadagnare. Oggi si hanno troppe comodità da perdere e quindi ognuno guarda i due piatti della bilancia e, dopo un urlo contro i governanti, ritorna nella sua grotta, al sicuro e tranquillo.
Nel passato erano incoscienti? O forse erano avantaggiati dal fatto di avere poco e quindi, di perdere poco?
Si reagiva, si combatteva, si moriva ma si cercava di reagire. La storia è piena di piccole e grandi ribellioni, di processioni di potenti nelle piazze, di voglia di cambiamento. E questo è un qualcosa che affascina, che ci dovrebbe portare a pensare sempre in grande, a rischiare anche nella vita di tutti i giorni per un nostro futuro migliore. Dovremmo trovare la forza di reagire, prendere l'esempio dagli avi e quindi attuare le ribellioni anche nella nostra umile vita.
Sono esempi da tenere in bella vista e ricordarsi in qualsiasi momento, anche se nell'ultimo secolo ci sono stati altri esempi di ribellione. Già, anche la storia moderna ne è per fortuna piena.
Da qui sono appunto partito perché volevo raccontare anche la vita quotidiana che, come accade in qualsiasi epoca, anche in periodi difficili, si tenta di portare avanti con spensieratezza, per andare avanti, per sperare in un futuro migliore guardando le cose belle esistenti nel presente. E le cose belle c'erano anche prima. Poi basta chiedere a coloro che nei tempi di guerra hanno comunque fatto figli, hanno proseguito a fare film, a recitare, a divertirsi, a proseguire nella quotidianità come se la guerra non ci fosse: bisognava andare avanti.
Anche io stesso mi sono sempre chiesto: ma come hanno potuto pensare di fare figli con tutto quello che stava succedendo? Però io non c'ero all'epoca e quindi non posso giudicare e non posso sapere cosa ci fosse nella mente di coloro che vivevano un periodo duro e (ci sta anche qui) brutto come le due guerre più grandi del secolo scorso.
Tanti aspetti negativi nel Medioevo, ma anche aspetti positivi come le nuove scoperte, o la conferma di quelle esistenti. Ancora oggi tentiamo di riscoprire saperi antichi perché abbiamo forse nostalgia? O perché erano saperi utili, intelligenti, e pieni di verità?
Nel lungo periodo del Medioevo che va da metà dell'anno Mille sino alla scoperta dell'America da Parte di Colombo, sono stati inventati modi e strumenti nuovi, come la rotazione delle colture, l'aratro, le prime università, le prime scoperte mediche, l'arte musicale e teatrale, e tante altre che sono le radici delle conoscenze che abbiamo oggi.
UNA STORIA DEI GIORNI NOSTRI
Lo scopo che penso ho raggiunto col romanzo è stato quello di far sembrare la storia dei personaggi come fosse ambientata ai giorni nostri. Poi che sia piacevole o meno, solo il lettore può giudicare, ma di certo gli atteggiamenti, i pensieri, le paure, gli amori, l'odio, la rabbia, la speranza sono tipiche anche della nostra epoca, o forse non è che siano simili all'oggi,... semplicemente i secoli e i millenni passano, ma l'uomo, dentro di sè, è sempre lo stesso.
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Mah! Il Medio Evo, il primo Medio Evo, che inizia dalla caduta dell'Impero romano, In pratica con l'Editto di Diocleziano, le orde barbariche, che erano intere popolazioni, che premevano già da qualche secolo, ai confini dell'impero, erano affamate, non avevano da mangiare a sufficienza, e allora sciamavano nei territori civili dell'Impero, dove c'erano fattorie, coltivazioni, depositi di viveri, medicinali, e arraffavano, e distruggevano tutto!(questo è un aspetto che ha qualche similitudine con la situazione in Europa adesso, dove c'è chi preme ai confini per entrare, per fame). Diocleziano, con il suo editto, disse, che ogni città, piccola o grande, si dotasse di mura di difesa, in quanto l potere centrale, non aveva più i mazzi per difenderle dalle orde barbariche. Qui inizia il "Medio evo" non c'è più sicurezza, legge, si può vivere, o sotto il "castello" (del relativo feudatario), o sotto l'"abbazia", in pratica un convento di religiosi fortificato, ma la condizione era la stessa : si viveva da "servi della gleba" nessun diritto, e tanti doveri verso il "Signore" che dominava. La "Penisola italiana", passò da una popolazione di 15 milioni di abitanti del periodo imperiale, a 1 milione di abitanti nei primi secoli bui del "Medio evo" le armi sono quelle (anche peggiori) già inventate e usate dai romani, così la medicina, e molte altre arti, infatti i dotti del "Medio Evo, in particolare i religiosi, consultavano i testi latini e greci. Altro che vivere nella natura non inquinata, o eri un signore, o ti accaparravi un posto attorno alla sua corte, o era un vivere da miserabili, e conducevi una vita piena di stenti. "comunque questa è soltanto la mia visione del Medio Evo" ciao Daniele.
RispondiEliminaChi aveva la protezione del signore alla fine "viveva decentemente" e pur nel sottostare, aveva, appunto, una protezione.
EliminaNoi poi oggi conosciamo la storia generale e non quella di ogni individuo di tutta l' Europa e dell'Asia, quindi non sappiamo se molti vivessero in pace con quel poco che avevano e fossero persino tranquilli e sereni.
Ho visto di recente un documentario su allevatori/contadini di una zona della Colombia. C'era uno, con due figli piccoli, che vive sui monti: fa una vita semplicissima, ha una casa di fango e pali di legno, raccoglie e mangia quel che la sua terra gli offre, ma dice che è felicissimo perché la vera ricchezza è l'acqua della sorgente che è sinonimo di vita, e ciò che la Natura ha da offrire loro.
O un altro che vidi che mostrò la vita dei contadini in Romania: lavoro duro, faticoso, dove portano i loro greggi da un territorio all'altro, col freddo, mangiando in capanne delle zuppe calde e semplici, eppure trovi anziani di 80 anni sereni e saggi e giovani che nel momento delle feste si divertono con balli locali assieme alle ragazze, in un contesto musicale che a vederlo ci fa domandare dove prendano tali forze.
Molte popolazioni o tribù, ad esempio quelle site su alture quasi irraggiungibili (come nell' esempio che ho visto nel documentario), erano più isolate e più difficili da raggiungere e depredare.
Nel post ho fatto l'esempio delle ultime due guerre del XX secolo per sottolineare che in quel periodo, nonostante carestie, guerre, uccisioni, rapimenti e torture, c'era chi proseguiva ad andare avanti con normalità.
Indubbiamente esser attaccati da invasioni era un momento di terrore, ma la normalità l'uomo l'ha sempre ricercata. Nel romanzo è anche un modo per alleggerire anche i momenti difficili, come io amo di solito fare, senza però dimenticare la durezza del periodo e della vita di quell'epoca.
Ecco perché a me piacerebbe una Macchina del Tempo per poter vedere da vicino che sensazioni avessero le varie popolazioni antiche, per scoprire se la storia che conosciamo è realmente così è verrebbe smentita. Un po' come con i lavoratori in Egitto che venivano trattati benissimo, si cibavano in maniera sana e varia e persino li operavano tempestivamente in caso di tagli o traumi fisici, contrariamente a quanto si pensava che fossero trattati come schiavi.
Grazie per il tuo commento Luigino, buon proseguo a te! :)