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domenica 16 novembre 2014

Le torture ai criminali

la tortura del pendolo

#ilcavalieredighiaccio

Negli articoli precedenti ho sempre cercato curiosità sul Medioevo riguardanti la vita di tutti i giorni, come il mangiare, il rapporto fra i vari ceti sociali e la condizione della donna, dove si toccavano argomenti difficili, ma sempre abbastanza leggeri.
Stavolta tocco un tasto doloroso, e non solo metaforicamente. Oggi parlerò delle torture medievali.

Ovviamente cercherò di non scendere sul macabro dacché è un post informativo che serve a ricordare che l' uomo è capace di cose meravigliose ma spesso, anche di cose orribili






PROVA LA TUA INNOCENZA
Nell' Alto Medioevo ( periodo che va dal 476 all' anno 1000 ) l'uso della tortura era pressoché sconosciuto ed ignorato. Quando si veniva accusati di aver commesso un delitto o un atto considerato criminale, il modo più immediato per discolparsi consisteva nel chiamare Dio come testimone della propria innocenza, attraverso dei veri e propri esperimenti atti ad indicare la colpevolezza o meno del sospettato. Questi metodi prendono il nome di Ordialie.
L'ordalia del pane e del formaggio era la più semplice ed innocua: il sospettato doveva mangiarli, tra le preghiere e gli scongiuri. Se li trangugiava era assolto. Poi vi era la prova dell'acqua fredda che consisteva nel far immergere l'imputato in una vasca piena d'acqua: se galleggiava era ritenuto colpevole. Per la prova del fuoco si formavano due cataste con uno stretto spazio tra di esse, poi si appiccava il fuoco: accusatore ed accusato dovevano attraversarle, e chi rimaneva illeso era dichiarato vincitore della contesa. In altri casi, il sospettato doveva immergere una parte del corpo in una caldaia di acqua bollente, e per essere prosciolto dall'accusa doveva tenervela per qualche minuto senza riportare in seguito scottature. Similmente, si obbligava il presunto reo a maneggiare oggetti roventi: se dopo un certo numero di giorni venivano rinvenute ustioni, la sua colpevolezza era certa.


Se vi erano liti nel clan, per evitare che degenerassero e quindi coinvolgessero altri membri, si interveniva punendo i due contendenti facendo loro affrontare una prova per stabilire il colpevole da punire. Nel caso di organi più ampi, come gli Imperi o contee, la prova era pubblica, proprio per evitare il ripetersi di tali atti da parte di altri concittadini. Le prove da superare per dimostrarsi innocenti erano azioni dove il colpevole mostrava il coraggio, la destrezza, il vigore, il disprezzo dei pericoli, e convinceva i governanti, che allora era strettamente legato alla Chiesa in un matrimonio che, ancora oggi, li lega ancora l' uno all' altro, dell' innocenza del soggetto.

Le punizioni e le prove erano quindi metodi - seppur duri - per evitare litigi e destabilizzare la quotidiana e tranquilla vita sociale.


Questi metodi erano considerati efficaci dalla mentalità dell' epoca dacché ogni membro della società era sottoposto al giudizio divino ogni giorno. Ogni individuo aveva il terrore di lasciare questo mondo senza redimersi dai propri peccati. Lo spettro di subire una vita di stenti e torture nell' aldilà portava la gente a pregare almeno una volta al giorno chiedendo perdono a Dio dei propri peccati. Ecco perché i rappresentanti di Chiesa erano figure importanti ai quali ci si affidava e si credeva ciecamente, perché erano i portatori del messaggio di Dio, delle sue leggi, di ciò che era giusto fare e di ciò che di sbagliato andava punito. Come quando, nel 1300, con lo scoppio della peste, si credeva che la malattia fosse una punizione del diavolo e che quindi ci si doveva frustare o subire torture per liberarsi dai propri peccati.
Pochi o nessuno si ribellava a queste situazioni dacché sarebbe significato ribellarsi a Dio: si chiedeva perdono con la preghiera, altrimenti vi era in gioco la vita.

LE TORTURE
sedia della tortura composta
da spilli
Passato questo periodo, nel Basso Medioevo queste prove iniziarono ad esser considerate infantili ed inutili, perché ognuno poteva falsamente chiedere perdono a Dio e scamparsela dicendo falsità in merito ai propri reati. Si passò dunque a sistemi di tortura più violenti ed atroci.
Per le strade e nelle piazze, i criminali venivano portati in giro per le vie della città ed esposti agli insulti per essere di monito alla popolazione a non commettere gli stessi reati. I sodomiti erano bruciati sul rogo, i ladri erano frustati messi alla gogna e marchiati a fuoco sulle guance, i bestemmiatori erano frustati e trascinati per la città con una tenaglia alla lingua, gli assassini erano trascinati legati alla coda di un mulo o di un cavallo e infine impiccati e così anche i traditori e i turbatori della pace pubblica. Le punizioni infernali che spesso si vedono rappresentate nelle pitture sono rappresentazioni delle vere torture alle quali erano sottoposti i criminali. Lo scopo delle immagini particolarmente paurose era anche in questo caso quello di imprimere nelle menti il terrore per il destino di dannazione che spettava ai peccatori.

L' immagine a inizio articolo è la tortura del pendolo: il malcapitato era appesa per una corda e lasciato cadere al suolo per poi esser strattonato di colpo evitando di schiantarsi a terra ma provocando gravissime slogature che rendevano il colpevole storpio. Lo scopo era quello di confessare il reato prima che la tortuna sarebbe finita con la morte del soggetto.

Per chi volesse leggere in dettaglio tutte le torture perpetrate nel Medioevo, può consultare il topic di questo forum a questo link o anche a quest' altro link.


QUALI ERANO I REATI PUNITI?
la tortura dell' Inquisizione
Come già elencato, vi erano omicidi ( quelli non ammessi dai governanti ), l' adulterio, bestemmie, furti, disobbedienza, come nel caso dei bambini. In quest' ultima situazione c'è una citazione dal testo di un moralista del XIV secolo che rende particolarmente l' idea di educazione del tempo:

 “Quando il bambino compie delle sciocchezze, bisogna castigarlo con le parole e le verghe; quando avrà superato i sette anni usare allora la frusta e la cinta di cuoio. Quando avrà più di quindici anni, usare il bastone e bastonarlo fin quando egli non avrà chiesto perdono“.
La religione era così insita nella vita quotidiana e così fusa negli organi di comando del popolo, che ogni atto sospetto era attribuito al diavolo e quindi rendeva necessaria una punizione esemplare, come nel caso del periodo delle punizioni dell' Inquisizione in cui gli organi di Chiesa uccisero, perloiù mettendoli al rogo, tutti coloro che la pensavano in maniera diversa dai capi religiosi, inventando l' epoca della caccia alle streghe, bandendo ed etichettando come blasfemi dalla circolazione di molti libri ( come moltissimi testi importanti scientifici e matematici - vedi Galileo e la sua teoria eliocentrica con la quale distrusse il modello religioso che poneva la Terra al centro dell' universo ).

Al di là della descrizione delle torture, ciò che va sottolineato è l' azione macabra di costringere un colpevole ad ammettere la sua colpa a costo anche di dichiararsi colpevole di un crimine non commesso. Molti personaggi storici diventati famosi sono morti sotto tortura dacché scelsero di non mentire sulle proprie azioni giudicate da loro stessi ( e anche da noi, uomini del XXIesimo secolo ) assolutamente non criminali.
In molte nazioni del mondo vi sono ancora delle torture assurde a chi si ribella alla religione di Stato, a chi commette adulterio, a chi si confessa omosessuale, e noi proviamo ribrezzo e ci indignamo non identificandoci in questi popoli che, a rilegger il nostro passato, sono tutt' altro che diversi da ciò che eravamo anche noi.

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